Beverly Pepper

La grande scultrice americana

“Le mie opere guardano avanti ma qualcosa del futuro rimane sempre nel passato.”

Beverly Stoll Pepper nasce a Brooklyn nel 1922.

Studia design pubblicitario, fotografia e design industriale presso l’Art Students’ League a Brooklyn e, a partire dagli anni Quaranta, a l’Académie de la Grande Chaumière di Parigi. Durante il soggiorno Europeo visita l’Italia e Roma, dove incontra lo scrittore giornalista Curtis Bill Pepper, che diventerà suo marito.

La sua prima personale, presentata da Carlo Levi, nel 1952, è alla Galleria dello Zodiaco a Roma. Frequenta in questi anni gli artisti Achille Perilli, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Giulio Turcato del Gruppo Forma1 e intesse numerosi rapporti con l’ambiente culturale romano.

Nel 1960, dopo un viaggio in Cambogia ad Angkor Wat, cambia radicalmente il suo linguaggio artistico, avvicinandosi alla scultura e realizzando piccole forme in legno e argilla. Espone per la prima volta come scultrice nel 1961 a New York e a Roma alla Galleria Pogliani, con presentazione critica di Giulio Carlo Argan.

Nel 1962 partecipa alla mostra Sculture nella Città nell’ambito del V Festival dei Due Mondi di Spoleto. L’artista realizza all’interno delle officine Italsider di Piombino varie opere di medie e grandi dimensioni, esperienza che sancisce il suo definitivo passaggio all’arte di forgiare e modellare il metallo.

Tra il 1967 e il 1969 sperimenta vere e proprie forme di connective-art e progetti ambientali utilizzando erba, sabbia, fieno. Tra il 1971 e il 1975 realizza il suo primo progetto ambientale a Dallas, Dallas Land Canal and Hillside.

Nel 1971 Pepper viene ospitata dalla città di Roma per esporre una decina di sculture in acciaio inox in piazza Margana.

Nel 1972 è presente alla 34esima Biennale di Venezia e si trasferisce definitamente a Todi, dove nella propria residenza costruisce il suo atelier-fabbrica. Tra il 1974 e il 1976 realizza una delle sue prime opere di Land Art, Amphisculpture, in New Jersey e nel 1977 espone alla Documenta 6 di Kassel. Nel 1998 realizza l’installazione al Forte Belvedere.

Tra le opere ambientali: Todi Columns installate nella piazza del Popolo di Todi, Spazio Teatro Celle a Pistoia, Narni Columns a Narni, Palingenesis a Zurigo, Sol y Ombra Park a Barcellona, Manhattan Sentinels nella Federal Plaza di New York, Departure, For My Grandmother a Vilnius in Lituania, Brufa Broken Circle, Parco sculture di Brufa.

Nel 2014 Beverly Pepper espone i suoi Circles al Museo dell’Ara Pacis a Roma, riuscendo a coniugare il passato con il presente. Tra le ultime opere di Land Art troviamo Amphisculpture, un teatro all’aperto di 3000 mq, il più grande del centro-sud Italia, creato e donato da Beverly Pepper alla città di L’Aquila nell’ambito del progetto “Nove artisti per la Ricostruzione” e il ” Parco di Beverly Pepper a Todi” primo parco monotematico di scultura contemporanea in Umbria e il primo dell’artista nel mondo.

Beverly Pepper muore a Todi nella sua casa/studio il 5 febbraio 2020.

Premi e riconoscimenti: Premio alla Carriera dall’International Sculpture justify di New York, National Academician della National Academy Museum and school di New York, Premio alla Scultura Alexander Calder in Francia, Chevalier de l’Ordre des Arts et Lettres Paris, Commendatore all’Ordine del Merito della Repubblica Italiana e Accademico di Merito all’Accademia di Belle Arti di Perugia.

Leggi di più su http://www.beverlypepper.net/biography

Beverly, la donna e l’artista

Scatti di una vita dedicata all’arte